15 novembre

Igino Ghisellini, commissario del Partito fascista di Ferrara è trovato assassinato. Insorge il congresso del fascismo repubblichino in corso a Verona. Per rappresaglia squadre d’azione rastrellano e fucilano 11 cittadini. E’ l’inizio della guerra civile?

 

“Erano undici: riversi, in tre mucchi lungo la spalletta della Fossa del Castello, lungo il tratto di marciapiede esattamente opposto al caffè della Borsa e alla farmacia Barilari; e per contarli e identificarli, da parte dei primi che avevano osato accostarsi (di lontano, non parevano nemmeno corpi umani: stracci, bensì, poveri stracci o fagotti, buttati là, al sole, nella neve fradicia), era stato necessario rivoltare sulla schiena coloro che giacevano bocconi, nonché separare l’uno dall’altro quelli che, caduti abbracciandosi, facevano tuttora uno stretto viluppo di membra irrigidite».

Così Giorgio Bassani, “Una notte del ‘43” (1), racconta quello che è stato chiamato l’eccidio di Ferrara e che qualcuno considera l’inizio della guerra civile in Italia.

Tutto comincia nella notte tra il 23 e il 24. Igino Ghisellini, commissario a Ferrara, in attesa di essere nominato segretario federale, del Partito fascista repubblicano viene assassinato (2).

Il suo corpo, colpito da sei colpi di pistola, è stato trovato ieri mattina in un fosso, vicino a Castello d’Argile, una ventina di chilometri da Bologna, ma la macchina che guidava da solo è stata scoperta sulla strada tra Ferrara e Casumaro, che percorreva per tornare a casa. ui è stato ammazzato.Qui

Qui è stato ammazzato la sera dell’altro ieri (3).

La notizia è arrivata in fine di mattinata di oggi a Verona, dove si sta svolgendo il congresso del Partito fascista repubblicano (4) e dove Ghisellini era atteso in giornata. Alessandro Pavolini, segretario del partito, lo annunzia ai congressisti e conclude con una frase: “Il camerata Ghisellini sarà vendicato”.

“A Ferrara, tutti a Ferrara” grida l’assemblea. Più squadre vengono organizzate e da Verona arrivano a Ferrara in serata. Cominciano le retate e in poche ore settantadue cittadini vengono raccolti nella caserma Littorio di piazza Fausto Beretta. Fra loro e 34 antifascisti ed ebrei che già si trovavano nel carcere di via Piangipane, ne sono stati scelti dieci, non si è saputo con quali criteri, e portati davanti al muretto del castello Estense. Qui sono stati fucilati all’alba di stamani, e anche un undicesimo, che era un ferroviere di passaggio;  si era allontanato fuggendo e non si era fermato all’alt.

I cadaveri sono stati lasciati davanti al muretto; sono stati spostati molte ore dopo, per l’intervento dell’arcivescovo Ruggero Bovelli,

 

 

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(1) Dal racconto di Bassani, raccolto nelle “Cinque storie ferraresi”, libro che ottenne nel 1956 il Pramio Strega, Florestano Vancini ha tratto nel 1960 il suo primo film “La lunga notte del’43”.

 

.(2) Igino Ghisellini era un ufficiale della Milizia fascista ed era stato comandante di un battaglione di camicie nere in Slovenia e Croazia, distintosi in rastrellamenti e rappresaglie dei partigiani e della popolazione locale. Nella prima grande guerra era stato un “ardito” e volontario nella guerra contro l’Etiopia.

 

(3)   Sugli autori dell’assassinio ci sono due versioni. Accanto all’ipotesi di un attacco partigiano anche alcuni storici non escludono una faida interna al Partito fascista di Ferrara. Secondo Mimmo Franzinelli la stessa federazione fascista ferrarese fece un’inchiesta, mentre la vedova si disse certa che l’assassino fosse “persona a lui nota, altrimenti non sarebbe riuscita a salire sull’automobile”, In realtà c‘erano disaccordi sulla sua nomina a segretario federale, come spiega anche il fatto che non fosse stato nominato segretario, ma, per il  momento, commissario (così lo chiama Pavolini quando ne annunzia la morte al congresso). Nell’immediato dopoguerra fu celebrato un processo, che imputò l’assassinio a contrasti nel fascismo locale. Questa conclusione è stata ripresa da Mimmo Franzinelli e Gianni Oliva, mentre Renzo De Felice e Claudio Pavone riferiscono le due versioni senza darne un giudizio.

 

(4) Si veda la giornata del 17 novembre.

 

 

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