13 luglio

Comincia a diffondersi l’ascolto segreto di Radio Londra, che ogni giorno e soprattutto la sera trasmette in italiano propaganda contro il fascismo, il nazismo e la guerra. Col tempo comincerà a trasmettere anche misteriosi “messaggi speciali”. Che vogliono dire?

Ta ta ta tàaa. Sono le note iniziali della quinta sinfonia di Beethoven. Poi: “Qui Radio Londra. Buona sera. Due mesi di arresto e mille lire di multa con la condizionale: è questo il prezzo, per ogni cittadino italiano incensurato, dell’abbonamento alle trasmissioni di Radio Londra, oltre al canone annuale dell’Eiar e all’eventuale confisca dell’apparecchio, se questo è di proprietà del nostro ascoltatore. Il prezzo è caro, ne conveniamo, ma non siamo noi a trarne profitto; e, d’altronde, il numero crescente dei nostri ascoltatori dimostra quanto siano vaste le categorie di italiani che affrontano questo rischio per ascoltarci”.

Chi parla da Radio Londra è il colonnello Harold Stevens, che in Italia è chiamato il “colonnello buonasera”; così infatti comincia a parlare, la sera alle 20.30, dopo il “ta ta ta tàa” che corrisponde anche – tre punti, una linea – alla lettera v dell”alfabeto Morse. V è l”iniziale di “victory”, la parola con cui Winston Churchill, primo ministro britannico, conclude sempre i suoi discorsi.

La chiacchierata di stasera si riferisce alle penalità – arresto e multa1 – con le quali il governo fascista cerca di impedire l”ascolto di Radio Londra, che dal maggio del 1940 trasmette ogni giorno un servizio in lingua italiana. La Bbc, che ne ha avuto il compito dal governo, ha cominciato con un”ora e mezzo di trasmissione, crescendo via via. Da qualche settimana è passata a una ventina di trasmissioni giornaliere per un totale di quattro ore e un quarto.

Il programma più ascoltato è quello della sera. Al microfono si alternano due personaggi che sono ormai diventati noti alle tante migliaia di italiani che, con le orecchie attaccate all”apparecchio radio tenuto a basso volume perché non si senta fuori casa, ne seguono più o meno regolarmente i commenti. Uno è Harold Stevens, il “colonnello buonasera”; l’altro è Candidus, pseudonimo di John Marus. Gli stili sono diversi. Stevens ha un tono pacato e parla soprattutto del futuro che aspetta l”Italia appena sia liberata dall”aberrazione della guerra e del regime fascista. Lo stile di Candidus è sferzante e tagliente nel denunziare quelle che chiama le menzogne dei fascisti e dei nazisti.

Stevens è stato addetto militare a Roma e le sue origini napoletane si sentono nel suo italiano, sfumandone l’accento inglese2; lo aiuta nei testi un giornalista triestino che ha lavorato al “Piccolo”, Aldo Cassuto. Candidus, cioè John Marus, ha passaporto inglese, ma anche lui ha origini italiane, venete.

Nell’arco della giornata si alternano ai commenti altri italiani, fra cui, i più seguiti sono Umberto Calosso3 e Ruggero Orlando4, e un giornalista inglese che è stato corrispondente dall’Italia del “Manchester Guardian” dal 1923 al 1939.5


1 Per l’ascolto di Radio Londra il governo della Repubblica sociale arrivò nel 1945 a stabilire una pena di tre anni di reclusione e di 40 mila lire di multa, ma senza successo. Ecco un manifesto affisso nelle strade di molte città del Nord: “Grande spettacolo per le grandi bestie. Tutte le sere RADIO LONDRA trasmette le grandi Verità per gli ITALIANI MICROCEFALI. Le radio audizioni sono gratuite. Ascoltate!! Ascoltate!! PIÙ SIETE SCEMI E PIÙ VI DIVERTIRETE”. A San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, fu messa in opera una stazione radiofonica dell”Eiar (l”organo statale della radio) per “disturbare” tecnicamente le trasmissioni di Radio Londra.

2 La popolarità del “colonnello buonasera” trova conferma in una scritta a lettere giganti – “Viva il colonnello Stevens” – che gli inglesi trovarono su una collina dopo la sbarco in Sicilia.

3 Nato a Belveglio in Piemonte nel 1895, Umberto Calosso fu amico a Torino di Gramsci e di Togliatti. Nel 1931 decise di lasciare l’Italia e si stabilì in Francia e poi a Londra, dove ottenne la cattedra di letteratura italiana nel St. Edwards’ College. Nel 1933 conobbe a Parigi Carlo Rosselli e si legò al gruppo di “Giustizia e libertà”. Nel 1944 tornò in Italia. Collaboratore del quotidiano l'”Avanti!”, nel 1946 fu eletto deputato alla Costituente nelle liste del Psiup, dal quale uscì nel 1947 con Saragat per aderire al Psli. Nel 1948 fu eletto alla Camera dei deputati.

4 Ruggero Orlando, veronese di nascita ma di origini siciliane, diventò, dopo la guerra, uno dei più noti giornalisti italiani. Corrispondente della Rai dagli Stati Uniti dal 1954 al 1970, fu, dal centro spaziale della Nasa a Houston nel Texas, uno dei grandi protagonisti della storica notte in cui Neil Armstrong sbarcò sulla luna, il 20 luglio 1969. Nel 1972 si dimise dalla Rai e fu eletto deputato per il Psi nella VI legislatura.

5 Dopo la liberazione di Roma, nel giugno del 1943, Cecil Sprigge tornò in Italia come corrispondente dell’agenzia Reuter e si adoperò validamente perché venisse costituita in Italia un’agenzia di informazioni come cooperativa fra tutti i giornali italiani. Grazie anche a lui, quindi, nacque l’Ansa nel gennaio del 1945, quando ancora la guerra non era finita. In Germania, invece, le autorità alleate permisero la nascita di un’agenzia tedesca di informazioni, la Dpa, solo nel 1949; e prima di allora distribuivano informazione in lingua tedesca con la testata della agenzie dei tre paesi vincitori (Reuter, Afp e Tass). Dal 1947 al 1953 Cecil Sprigge fu corrispondente da Roma dell'”Economist” e dell'”Observer”.

13 luglio – Di più

– Trasmissioni in italiano contro il fascismo e la guerra arrivavano in Italia anche dall’Unione Sovietica dopo l’aggressione tedesca del 22 giugno 1941, ma l’ascolto era più difficile e poco diffuso. Accanto a Radio Mosca, che era la stazione radio del governo sovietico, si poteva ascoltare anche Radio Milano Libertà, che si presentava come emittente del Partito comunista italiano. Il commentatore più importante era Palmiro Togliatti con lo pseudonimo di Mario Correnti.

– Col progredire della guerra in Italia, nel 1944 e nel 1945, Radio Londra trasmetteva anche dei messaggi che apparivano misteriosi e affascinavano gli ascoltatori proprio perché apparivano enigmatici. Che cosa vorranno dire? Col tempo corse la voce che si trattava di messaggi che, attraverso Radio Londra, erano inviati a gruppi partigiani per avvertirli, specie quelli operanti in montagna, di operazioni aeree alleate per paracadutare armi e viveri. Non è escluso che molti messaggi fossero trasmessi soltanto per creare un’aria di mistero intorno alle vicende militari. Ecco alcuni messaggi: “Le scarpe mi stanno strette”, “La mucca non dà latte”, “La mia barba è bionda”, “È cessata la pioggia”.
Messaggi speciali come questi venivano trasmessi anche in Francia e si dice che l’annunzio dello sbarco in Normandia dato agli operatori clandestini in territorio francese il 6 giugno del 1944, fosse questo: “Les sanglots longs des violons de l’automne bercent mon coeur d’une langueur monotone”, che erano i versi di una canzone di Charles Trenet, molto popolare in quell’epoca, ripresi da una poesia di Paul Verlaine. Altri dicono invece che l’annunzio fosse il titolo di un romanzo di Hemingway: in francese (“Le soleil se lève aussi”) o in inglese (“The sun also rises”). Il romanzo in italiano ebbe il titolo di “Fiesta”.

– Oltre che con gli ingombranti apparecchi radio tradizionali l’ascolto delle trasmissioni radio avveniva anche grazie a un piccolo apparecchio pochissimo costoso e di facile costruzione anche in casa, salvo la cuffia di audizione e alcuni elementi di base, fra cui un tubetto di due centimetri contente un cristallo di galena (solfuro di piombo) sul quale si doveva fare contatto con un filo metallico. L’apparecchio veniva appunto chiamato “radio a galena” o “galena”. Così si potevano ascoltare solo le stazioni radio locali e non facile e non dovunque era possibile l”ascolto di Radio Londra, nonostante la potenza delle sue trasmissioni.

Radio a galena

Radio a galena